La città di Cesena quest’anno ospita un progetto molto interessante, ovvero “ARCHETHICS”, di cui si…
Il valzer degli addii
Il valzer è una danza nata alla fine del XVIII secolo in Europa;
ebbe un gran successo in tutto il mondo principalmente per due motivi: uno è il carattere fluente e orecchiabile della musica. Invece il secondo meraviglioso motivo è che per la prima volta la coppia di ballerini danzava abbracciata.
E addio?
Questo termine ha un valore ben preciso, significa “lascia fare a Dio”.
Ammettiamolo: siamo un tantino maniaci del controllo.
Vogliamo continuamente controllare le nostre circostanze, le nostre vite, e in fondo vogliamo controllare anche gli altri. Penso che un titolo più azzeccato di questo non ci possa essere: raffigura appieno l’essenza di questo romanzo più unico che raro. Kundera racchiude in soli cinque giorni di vicende esperienze, emozioni e drammi che richiederebbero più di una vita per conoscerle tutte quante.
Religione. Gelosia. Eugenetica. Amore. Politica. Aborto. Misoginia.
Non sono temi di cui si parla e legge volentieri; soprattutto quando si è pieni fino al collo dei propri di “problemi”. Ma sorprendentemente, la naturalezza con la quale ondeggia lentamente la storia fa di tutte le esistenze dei personaggi un’unica armonia; la quale culla dolcemente i pensieri, portandoli lontano.
” I perseguitati non erano in nulla migliori dei persecutori . Posso benissimo immaginarli con i ruoli invertiti . Tu, forse, vedrai in questo l’alibi di un uomo che vuole liberarsi della propria responsabilità e scaricarla sulle spalle del creatore, il quale ha fatto l’uomo così com’è. E forse è bene che tu la veda così. Perché arrivare alla conclusione che non ci sono differenze tra il colpevole e la vittima significa perdere ogni speranza. E questo si chiama inferno, ragazza mia. “
Mi piace l’idea di considerare la vita come una danza, anche se di questi tempi, penso sia più una corsa. Ci sono tantissime cose che perdiamo ogni benedetto giorno per via della fretta. Molti partecipano a questa gara e neanche se ne rendono conto: lo fanno e basta, quasi per inerzia.
Ma neanche penso che la vita sia una passeggiata.
Ci sono volte in cui ti scateni in danze imbarazzanti ma strafottenti con gli amici; altre in cui ti si affianca uno sconosciuto che però sembra condividere il tuo stesso ritmo; altre ancora in cui ti ritrovi a sbracciarti da solo ma poco importa perchè ti senti bene. Ci sono anche quelle volte che qualcuno ti pesta i piedi e nemmeno ti chiede scusa.
Ma ne vogliamo parlare di quelle volte che, qualcuno ti prende per mano, e nulla conta più?
Che sia un valzer, un girotondo o un cha cha cha, chissenefrega! Non esiste staticità nel mondo, ogni cosa è un’oscillazione infinita.
La vita accade e noi dovremmo ballarci su; d’altronde è tutta una questione di tempo.
chiudi gli occhi e tieni il tempo e sarà quasi fatta dai
c’è chi vince e c’è chi perde, noi balliamo casomai
non avremo classe ma
abbiamo gambe e fiato finché vuoi.
(Balliamo sul mondo, Luciano Ligabue)
Evelyn De Giorgi
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