Tutte le metodologie hanno i loro limiti di applicazione e l'unica "regola" che sopravvive è…

<< Ti piace? >>
<< È bellissimo, figlia mia >>
La figlia prese la sua mano rugosa.
<< Mi avrai sempre al tuo fianco, mamma >>
<< Lo so, figlia… lo so… >>
Giulia tenne stretta la mano di sua madre e tirò più forte la sua sciarpa. Poteva vedere un fiume impetuoso che scorreva davanti a loro. L’acqua era torbida e fredda. Gli alberi autunnali si vedevano in lontananza, le foglie cadevano per le correnti d’aria.
<< Hai sentito Marco? >> chiese la madre.
<< No, mamma… >>
<< A quest’ora dovrebbe essere a casa da scuola. Forse è meglio che prepari qualcosa da mangiare >>
<< Non ti preoccupare, me ne occuperò io. Marco ne sarà molto felice, te lo assicuro>> disse Giulia con un sorriso.
Sua madre la guardò con occhi acquosi, grigi e stanchi.
<< Grazie figlia, sei un raggio di sole >>
Le due donne passarono ancora del tempo sedute, guardando il fiume sotto il cielo nuvoloso.
“Marco… così giovane… la mamma non lo supererà mai”. Questo pensò Giulia dopo l’incidente. E aveva ragione, la mente delicata di sua madre non potrà mai tollerare la morte del suo bambino. Ma Giulia non è preoccupata. Non c’è più nulla di cui preoccuparsi. La fine della vita di sua madre è vicina, e l’ha già accettato. È sempre grata di aver potuto vivere la vita accanto a lei.
<< Hai freddo? >>
<< Un po’… >>
<< Forza, andiamo a casa. Marco ci sta aspettando >>
Alessandro Gazzola
Che bella riflessione sulla vita, il trascorrere del tempo, e la famiglia.