Lunedì 3 febbraio l’odio cesenate è emerso ancora, questa volta a Rimini, durante una partita…

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Inizi del Novecento. Siamo donne e non possiamo votare per decidere chi ci rappresenta al governo, molti lavori ci sono preclusi perché “non adatti a noi” e in quei pochi che ci sono concessi veniamo retribuite meno degli uomini. Il compito principale che paiono insegnarci fin da bambine è quello di “stare al nostro posto” e diventare delle brave mamme casalinghe prima di tutto, poi il resto si vedrà.
Ventunesimo secolo. Siamo donne, sono passati 100 anni e abbiamo fatto dei passi avanti: ci è stato riconosciuto il diritto di voto, tutti i lavori sono alla nostra portata (seppur alcuni con non poche difficoltà). Ci siamo conquistate la nostra fetta di indipendenza e nessuno (o quasi..) si permette più di dirci che il nostro posto è tra le quattro mura di casa.
E’ il 2018 eppure la giornata internazionale contro la violenza sulle donne esiste ancora perché ne sentiamo il bisogno, perché se ne deve parlare: la nostra parità non è ancora stata riconosciuta. Non parliamo solo di diritti legali, quanto piuttosto di diritti umani. In Italia e nel mondo subisce violenza, mediamente, una donna su tre; una percentuale talmente alta che ormai non fanno quasi più notizia gli stupri e i femminicidi di cui perdiamo il conto ogni anno per mano di ex violenti o uomini senza coscienza.
Siamo donne e ancora abbiamo paura di camminare la sera nelle strade poco illuminate, tanto da sentire il bisogno di creare idee come Wher, un’ applicazione per smartphone che mappa le nostre città indicandoci quali percorsi è meglio non fare dopo un certo orario. Ancora dobbiamo sopportare i fischi per strada o frasi umilianti come “beh se l’è cercata, guarda come andava vestita”. Ancora ci sentiamo in dovere di essere all’altezza di standard non fissati da noi stesse e proviamo vergogna se riceviamo un commento spiacevole sui nostri modi o il nostro abbigliamento, come se realmente dipendesse da noi e non da un più sottile e diffuso modo di pensare sbagliato.
La Giornata mondiale contro la violenza sulle donne fu istituita la prima volta il 17 dicembre 1999 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, come data ufficiale. Con lo scopo di parlare, sensibilizzare e informare su questo problema grave e sottovalutato, riguardante le donne di tutti i Paesi e le nazionalità, che purtroppo neppure la cosiddetta “civiltà” e il progresso tecnologico del mondo occidentale sono riusciti ad estinguere. Violenza sotto ogni forma: fisica, più spesso psicologica o ad opera di quelle lievi e mascherate forme di discriminazione che pervadono la nostra quotidianità, persino nel linguaggio comune.

Ogni anno le città italiane organizzano molteplici iniziative per informare e porre sotto l’attenzione della comunità questa data molto importante. Per quanto riguarda il nostro comune di Cesena, gli eventi in programma sono molteplici:
– dal 7 al 27 novembre, presso Palazzo Albornoz, è esposta la mostra fotografica “Guardami!” Sheroes: donne sfigurate dall’acido nel mondo (scatti di Federico Borella) a cura del Rotary Club Cesena e Gruppo Consorti Rotary Cesena;
– il 23 novembre, presso la Biblioteca Malatestiana dalle ore 9.00 alle 16.00 il convegno “Violenza d’autore”: l’autore di violenza e il fenomeno della violenza di genere.L’esperienza degli addetti ai lavori a cura di Ufficio Politiche delle Differenze, settore Scuola Partecipazione Lavoro, Centro Donna Cesena;
– il 24 novembre, Cine teatro Bogart Sant’Egidio di Cesena dalle ore 9.00 alle 13.00 presenta I progetti di prevenzione e sensibilizzazione dedicati ai giovani e alla scuola. Conversazioni e spettacoli con i ragazzi e gli insegnanti delle scuole di Cesena a cura di Centro Donna centro antiviolenza città di Cesena, Compagnia il Garbuglio,Compagnia Fuori Scena;
– il 24 novembre, presso la Barriera CGIL, CISL e UIL organizzano il flashmob Vietato morire per amore con la partecipazione di scuole e studenti;
– il 25 novembre, presso Piazzale Dario Ambrosini Cesena Ippodromo alle ore 9.30 si svolge la corsa/camminata benefica non competitiva 4/10 km per dire NO! alla violenza sulle donne (preiscrizioni:[email protected]) a cura di Wi RunItaly Cesena;
– il 2 dicembre, presso Palazzo del Ridotto alle ore 16.30 Gessica Rotaro racconta: una storia di violenza e resilienza (conversazione col poeta scrittore giornalista Franco Arminio e a seguire intervento Musicale di Red Roses – duo arpa e violino) a cura di Associazione Perledonne in collaborazione con Assessorato Politiche delle Differenze del Comune di Cesena.
Siamo donne: scendiamo in piazza e facciamo sentire le nostre voci.
Siete uomini: riconoscete la nostra dignità.
Siamo esseri umani: rispettiamoci.
Giada Silenzii
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