Si è appena conclusa la terza edizione del Recruiting Day organizzato dall’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna. Il 26 e 27 Ottobre, dalle 9.30 alle 16.30, i laureandi/laureati della nostra università hanno avuto l’occasione di incontrare alcune aziende di caratura anche nazionale e internazionale, ad esempio Unicredit e Amazon, per permettere una conoscenza delle aziende e delle opportunità lavorative legate ai propri studi.

Abbiamo incontrato una neolaureata in psicologia scolastica per farci raccontare un po’ com’è andata e le sue impressioni personali.

  • Uniradio: Com’è andata in generale? Ed è stato facile trovare il posto?

Rossella: Con Google Maps è stato semplice, sul sito dell’università c’è la mappa con tutte le indicazioni. In pratica è nel complesso UNIone. Hanno aperto alle 9.30, già c’era fila, era ben organizzato, hanno rispettato i tempi, hanno effettuato le registrazioni. Secondo me eravamo sicuramente più di 1500 ragazzi, tra laureandi, laureati anche oltre i 12 mesi. Molti di noi avevano già avuto delle esperienze lavorative ed erano tornati nuovamente a mettersi in gioco.

  • Uniradio: Nei due giorni ci sono sempre le stesse aziende?

Rossella: Forse il 26 c’erano più opportunità per ingegneri, architetti, ma anche aziende come banche. Il 27 ci sono più aziende che si occupano di consulenza e formazione, più di stampo umanistico e sociale. La cosa piacevole era che ho fatto la fila ad aziende che cercano più profili, non solo ingegneri e informatici, ma laureati con diversi titoli. Devo dire che sono stati molto disponibili, sia lo staff dell’Unibo, che indirizzava i ragazzi e dava continuamente informazioni anche controllando i CV, sia gli staff delle Risorse Umane erano molto professionali e rilasciavano molti gadget. C’erano, diciamo, due approcci diversi. Alcuni dicevano che c’era già possibilità di inserimento tramite posizioni lavorative aperte, mentre per altre aziende erano richiesti prima dei tirocini o stage per potere poi magari ambire a un posto di lavoro. Inutile dire che erano richiestissime competenze in inglese avanzato e nell’uso del PC, per qualsiasi tipo di profilo.

  • Uniradio: Sei andata dalle aziende che ti avevano contattato o sei andata anche in giro?

Rossella: Sono andata anche un po’ in giro, fortunatamente davano anche questa possibilità. C’erano delle aziende che magari si prendevano il CV subito, lo guardavano con i candidati, altre lo mettevano da parte o richiedevano di inviarli tramite i siti aziendali o che magari effettuavano una registrazione.

  • Uniradio: C’era la possibilità di fare colloqui conoscitivi?

Rossella: Con un’azienda sono stata più di 20 minuti. Molti invitavano a guardare meglio il sito, per dare una motivazione più specifica. Alcune aziende, anche se non c’erano posizioni aperte, presentavano comunque ai ragazzi la loro realtà, poiché dall’oggi al domani si possono comunque aprire delle posizioni che possono interessare ai ragazzi. Una curiosità: un ragazzo ha fatto un colloquio con un’azienda e la responsabile dell’HR si è mostrata molto interessata e ha telefonato in azienda indicando tre nominativi.

  • Uniradio: Era quello che ti aspettavi come giornata? Meglio o peggio?

Rossella: Meglio delle aspettative, forse. Perché comunque erano molto preparati gli esperti, subito capivano se i ragazzi potevano ambire alla posizione offerta dall’azienda o se il ragazzo doveva formarsi in un certo ambito. Si spronavano molto i ragazzi a guardare le posizioni lavorative all’estero, non perché si disprezzasse l’Italia, ma perché si dava la possibilità al ragazzo di guardare anche altre aziende con ottime possibilità di crescita, per tornare in Italia e far crescere il contesto italiano. C’erano ragazzi sia italiani sia stranieri, da tutti i campus, alcuni da Forlì, alcuni da Rimini. Molto efficace l’avviso online e anche il passaparola. Anche perché si entrava con la registrazione (da effettuare online n.d.r.).

  • Uniradio: Senza registrazione non si entra?

Rossella: Senza registrazione io non ho visto entrare. Sicuramente è consigliato registrarsi anche per aiutare la gestione delle file. E verso le 13 c’era ancora una baraonda di gente in fila ad aspettare. Commenti positivi sì, ma ecco, davvero con la speranza che uno su un milione ce la fa.

  • Uniradio: Ti è sembrata un’iniziativa utile?

Rossella: Sì, perché ad esempio molte volte pensiamo a quelle aziende più conosciute, i loghi già visti, oppure psicologia, pensi sembra a quell’ambito, anche altre aziende cercano quei profili e tu non lo immagineresti mai. Io sono andata da un’azienda che si occupava di tutt’altro, materiale da casa, e cercavano una persona che potesse fare raccolta fondi, per investire magari dei soldi in quell’azienda che tiene anche un po’ al sociale. Non ti aspetti questo. Il ragazzo conosce nuove aziende, le aziende si fanno un’idea della preparazione dei ragazzi, quindi un dare – avere. E poi penso è un orgoglio per l’università mostrare i propri studenti, è una bella vetrina.

  • Uniradio: Ti ringrazio.

Rossella: Un saluto.

Danilo Buonora
Vice Direttore Editoriale

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