Il 27 settembre si è tenuto il terzo sciopero globale contro i cambiamenti climatici che ha visto la partecipazione di migliaia di persone anche a Cesena in piazza del Popolo. Noi di UniRadio eravamo presenti e abbiamo dato voce ai pensieri e alle idee dei partecipanti che hanno risposto a delle nostre domande.

Uniradio: ”Quali sono le principali conseguenze dei cambiamenti climatici a cui possiamo assistere già oggi?

<<Ci sono dei cataclismi che colpiscono il nostro Paese, come ad esempio le grandi piogge che ci sono state lo scorso maggio oppure lo scioglimento del ghiacciaio sul Monte Bianco, e più in generale l’inquinamento inteso come smog e abuso di plastica, sporcizia causata dall’inciviltà di alcuni cittadini che non utilizzano cestini e posacenere. >>

Uniradio: ”Cosa fai nel tuo piccolo quotidianamente per salvaguardare l’ambiente?

<<Faccio la raccolta differenziata, cerco di limitare gli sprechi di acqua ed evito di comprare bottiglie di plastica, preferendo la borraccia di allumino. Mi sposto a piedi, in bici o con mezzi pubblici e, se posso, raccolgo qualche rifiuto gettato a terra. >>

Uniradio: ”Secondo te, in Italia è dato il giusto peso al problema ambientale?

<<Non troppo, soprattutto dal governo e da alcuni adulti. Da molti giovani invece, è preso seriamente e lo stiamo dimostrando anche oggi, qui in piazza. Queste manifestazioni servono a farci sentire anche da chi ha una mentalità più conservatrice, è necessario impegnarsi sempre più per sensibilizzare tutta la popolazione sull’importanza di questo tema.>>

<<No, sicuramente no. Basta vedere le risposte che vengono date anche riguardo le considerazioni di Greta, che per me sta facendo un capolavoro, anche e soprattutto nel contagiare tutti. Ho apprezzato anche il ministro dell’istruzione che ha incoraggiato questa manifestazione, anche se è stato molto criticato. In generale, credo che in Italia e nel mondo non si faccia abbastanza. >>

Piazza del Popolo a Cesena 27 settembre circa 2000 partecipanti allo sciopero Fridays for future

Uniradio: ”Cosa ne pensi di questa mobilitazione giovanile? È un tema che senti tuo?

<<Sì, lo sento mio. Credo che faccia effetto vedere come questa protesta parta da persone così giovani. È una presa di consapevolezza forte, e dà l’esempio di come il cambiamento sia importante e stia a cuore alle nuove generazioni, che sono quelle che effettivamente possono cambiare a lungo termine. >>

Uniradio: ”Secondo te, perché́ molti adulti non vedono di buon occhio questa protesta e questo movimento?

<<Forse perché pensano che sia solo una moda passeggera, che i giovani non siano realmente motivati. Forse lo vedono semplicemente come un pretesto per far rumore e saltare un giorno di scuola. Le generazioni precedenti sono rimaste in silenzio per tanti anni, questa protesta è arrivata in ritardo e ora dovrebbero solo supportarla. >>

<<Credo sia perché mette in discussione il loro sistema di vita: le abitudini che abbiamo dal punto di vista alimentare, dal punto di vista anche dei consumi per quanto riguarda ad esempio l’abbigliamento, il nostro sistema vacanze, gli spostamenti. Rendersi conto della situazione di crisi nella quale ci troviamo, comporta dei cambiamenti individuali che a loro volta richiedono sacrifici. Credo quindi che l’elemento più importante sia proprio questo: la minaccia al cambio di sistema che viene richiesto. >>

Uniradio: ”Come ti immagini il mondo da qui a cinquanta anni? Cosa dovrebbe cambiare? Qual è la tua speranza per il futuro?

<<Credo fortemente che ce la possiamo fare. O meglio, ce la dobbiamo fare. Credo sia necessario il superamento dei confini nazionali e l’acquisizione della consapevolezza che gli esseri umani siano un’unica specie e che abbiano tutti gli stessi diritti. Questa è la mia speranza principale. Ma anche gestione internazionale delle risorse, riduzione degli armamenti e dei conflitti tra popoli.Dobbiamo agire adesso per cambiare il futuro con azioni concrete che provengono innanzitutto dal basso perché il cambiamento prima parte da ognuno, ma si deve coniugare anche con una volontà politica. >>

Manifestanti durante il corteo del 27 settembre a Cesena

Abbiamo anche avuto l’occasione di intervistare la portavoce di ‘’Fridays For Future Cesena’’ Caterina Mancuso.

Uniradio: ”Cosa pensi che ognuno di noi possa fare nel suo piccolo per sostenere il Fridays for Future?

Caterina: <<Innanzitutto, unirsi, fare squadra, perché purtroppo una persona da sola fa fatica a far sentire la sua voce, quindi prima di tutto aggregarsi, perché nel momento in cui ci si aggrega si hanno sicuramente più idee, più forza e più confronto prima di mettere in atto qualcosa. Quindi il mio primo suggerimento è di aggregarsi o unirsi a movimenti già formati.>>

Uniradio: ”Che altri consigli daresti a una persona che si avvicina per la prima volta a queste tematiche?

Caterina: <<La tematica del cambiamento climatico è un argomento complesso: non riguarda un singolo settore o una sola fetta del pianeta, ma contiene diverse variabili. Credo che la prima cosa da fare sia capire la gravità del problema, quindi il consiglio che mi sento di dare, soprattutto ai giovani è di informarsi semplicemente attraverso video come quelli di Luca Mercalli (un climatologo) o di influencer come Barbascura x. Posso inoltre consigliare la visione di ‘’Cowspiracy’’ e soprattutto, ‘’Antropocene l’epoca umana’’, un documentario fotografico di grande impatto, che ti lascia con il fiato sospeso e l’acqua alla gola. >>

Uniradio: ”Secondo te, quali sono i principali problemi ambientali in Romagna?

Caterina:<<Primo tra tutti la qualità dell’aria, non collegato direttamente ai cambiamenti climatici, ma all’inquinamento in generale. L’Emilia-Romagna ha molti piani d’emergenza, proprio per sopperire all’emergenza smog. Nonostante l’applicazione dei divieti, molte persone non li rispettano a causa delle deboli sanzioni, forse incrementandole si potrebbero avere dei reali miglioramenti. >>

Fridays for future Cesena 27 settembre 2019 Cesena

Uniradio: ”Cosa ne pensi del post di Fridays For Future indirizzato al ministro dell’istruzione? Credi che il governo abbia intenzione di attuare le misure richieste (no partnership con aziende che non saranno carbon free entro il 2025; introduzione di un piano didattico incentrato sulle tragiche conseguenze ambientali del nostro stile di vita; aumentare i fondi per la scuola)?

Caterina:<<I ministri possono fare molto per accelerare la lotta al cambiamento climatico. Forse non si fa davvero abbastanza, ed è per questo che noi siamo qui e scioperiamo per ottenere risultati concreti: dare maggiori fondi alla ricerca e all’istruzione sarebbe essenziale per i giovani, in particolare per riuscire a trovare i materiali, gli strumenti e le tecnologie che permettano di contrastare il cambiamento climatico. >>

Uniradio: ”Secondo te, c’è un reale impegno nella lotta ai cambiamenti climatici a livello europeo?

Caterina:<<Qualcosa si è mosso, ma non è abbastanza. Certamente un segnale sta arrivando, basti pensare che in Germania il “partito dei Verdi” è al secondo posto. Il problema è che stiamo agendo senza considerare l’urgenza: se avessimo a disposizione n-mila anni, allora saremmo nella giusta direzione, ma ad oggi abbiamo poco tempo per invertire la rotta. >>

Uniradio: ”Cosa ne pensi dell’articolo di Libero dove vengono difesi 500 scienziati che non credono al cambiamento climatico?

Caterina:<<Anche in questo caso bisogna ponderare i fattori: sono 500 scienziati, che possono sembrare tanti, ma sono nulla in confronto al 99% che dice il contrario. Spero che i lettori di Libero sappiano usare senso critico di fronte a questi articoli e capirli a fondo.>>

Insomma, tutti questi ragazzi chiedono a gran voce un cambiamento drastico della società e della politica, e tu da parte stai? Vi spoileriamo intanto il prossimo appuntamento della protesta che si terrà il 29 novembre in tutte le piazze del mondo.

Interviste a cura di Martina Ciorciari, Lorenzo Formica, Ismaele Lavorante e Mario Graziano

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