Le toghe che sfilano…
Gli ermellini dei Rettori…
Il Collegium Musicum che canta il Gaudeamus Igitur…

Ecco. Questa è la 929° Cerimonia di inizio A.A. 2016/2017 dell’ALMA MATER STUDIORUM – Università di Bologna!

Io ero lì, nell’Aula Magna di Santa Lucia a Bologna, in qualità di membro del Consiglio degli Studenti e posso dirvi che è stato veramente emozionante in quanto questo è il momento topico della comunità accademica.
Tuttavia, il frangente cardine è forse a fine discorso del Magnifico Rettore, quando egli inaugura ufficialmente l’Anno, e asserisce:

“Nel nome di questa grande piazza del sapere e dei cittadini che qui si incontrano e che qui si incontreranno, dichiaro ufficialmente aperto il 929° Anno Accademico dell’ALMA MATER STUDIORUM – Università di Bologna.”

Un’altra cosa che forse mi ha reso ancora più orgoglioso di poterne far parte – almeno idealmente – è di essere di una certa “fazione” politica rappresentata dal discorso del nostro, anzi, della nostra Presidentessa Fabiana Maraffa. Proprio lei è il fulcro della vittoria. Una vittoria che mancava da oltre vent’anni. Inizia il suo momento usando parole nuove, inusuali e potentissime in quel contesto:

“È per me un onore portare il mio contributo a questa cerimonia, momento apicale per la vita culturale dell’intera comunità cittadina. L’onore di essere qui quest’oggi è accresciuto dal fatto che salgo su questo palco in qualità di Presidente del Consiglio degli Studenti, il primo Presidente, nell’intera storia dell’Alma Mater, espressione di una maggioranza di sinistra e salgo qui oggi come prima donna a ricoprire questa carica.

Non sarebbe dovuto essere il turno di un Consigliere di Sinistra per parlare quest’anno, ma con la mia presenza si è voluto dare atto dell’importanza del dato storico rappresentato dalla vittoria delle formazioni di sinistra, durante le scorse elezioni di maggio. Questa mia dichiarazione non vuole essere una proclamazione di vittoria, corporativa e autoreferenziale. Non è questo il tempo delle dichiarazioni. Quello che stiamo vivendo è il momento di festa per eccellenza dell’intera comunità di cui siamo membri. Questa mio discorso vuole sottolineare un altro aspetto. Non si tratta, infatti, dell’affermazione di vittoria di uno schieramento, si tratta invece dell’affermazione di vittoria dell’idea stessa di università che chiediamo e crediamo essere uno spazio libero, laico e plurale.”

Era da tempo che queste parole – noi studenti – le volevamo sentir dire…
È tanto tempo che le cose non cambiano e ora, forse, cambieranno…
È l’ora – più che altro – di dire basta ai polically correct…

È ora di chiedere e pretendere quello che è nostro!

Fabiana continua dicendo:

“L’Alma Mater non può dimenticare di essere uno spazio di confronto, vivace, e, perché no, acceso.
Lo spazio in cui si forma il cittadino cosciente, lo spazio delle libertà.

Libertà che vanno difese da tutti come membri di una comunità pensante, come comunità proponente, come comunità unita. Vanno difese sotto molteplici aspetti, ma con una modalità di fondo che deve essere quella del fare. Va preservata la libertà di ricerca, avendo l’onestà intellettuale di chiedere risposte e azioni in nome di ricercatori come Giulio Regeni, uomo europeo oltre che italiano. Va difesa con la vicinanza alle università oggetto di disastri… Tanto geologici quanto quelli frutto dell’ingiustizia umana, va difesa aprendo le nostre porte e offrendo il nostro sostegno ai nostri e vostri colleghi turchi, vittime oggi di orrende epurazioni. Vanno difese anche al nostro interno, contro chi vorrebbe impedire che ognuno possa esprimere le proprie opinioni e ragioni, nella libertà di insegnamento e nella libertà di espressione, così come è previsto dalla nostra Costituzione.”

In seguito la Cerimonia è stata caratterizzata dalle Lectio Magistralis del Professore Emerito di chimica Vincenzo Balzani e del filosofo Luciano Floridi.
Due interventi degni di una comunità accademica, lontani dalle riverenze verso la politica che invece – ben volentieri – lasciamo ad altri.

Questa, in somma sostanza, è stata la Cerimonia, ma è difficile spiegarvi la mia emozione a lettere.
Il mio consiglio – a voi che leggete – è: vivete l’Università e vivete questi momenti perché essere parte di una comunità accademica non è né una cosa da poco né una cosa scontata.

Viva l’Università!
Viva l’Alma Mater!

Mirko Grammatico
Direttore Editoriale

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Il Magnifico Rettore dell’Unibo, Francesco Ubertini, nel corso della cerimonia di apertura dell’anno accademico

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