Al teatro Bonci di Cesena in scena l’ultima rappresentazione teatrale di Marco Tullio Giordana: “Pa’”,…
Di tutte le poesie pubblicate in Italia negli ultimi vent’anni, nessun’altra ha avuto l’acclamazione di Bello mondo di Mariangela Gualtieri. L’ha musicata Vasco Brondi, l’ha letta Jovanotti in diretta nazionale a Sanremo, l’ha citata più e più volte la mia professoressa di italiano, decisamente il personaggio più importante della lista. Si trova in una miriade di blog con sfondi floreali e giochi di parole in stile “Libreriamo” e “2duerighe”. Ha un linguaggio essenziale, un ritmo martellante, uno schema arcinoto (“per Borges / per Whitman e Francesco d’Assisi / per Hopkins, per Herbert / perché scrissero già questa poesia”), ed è stata studiata per essere declamata. Curiosità: ha fatto il suo debutto all’interno del festival teatrale di Santarcangelo del 2011, dove era letta addirittura a ogni tramonto, dall’alto della torre campanaria. Un debutto coerente.
Ultimamente, ha ripreso a girare per i teatri d’Italia, assieme ad altre poesie dello stesso filone e al jazz di Uri Caine e Paolo Fresu. E non si è dimenticata di questa città deprimente, dove Mariangela Gualtieri è nata e ha fondato la sua personale compagnia teatrale, dall’alcolico titolo di “Teatro della Valdoca”. Il manifesto di un cervo bianco nello sfondo idilliaco della stazione di Cesena ne ha dato l’annuncio a tutta la città, e ha funzionato: i biglietti sono andati esauriti prima ancora che lo notassi. Ciò non ha fermato me, e non ha fermato nemmeno Laura. Nel nome dell’editoriale di Uniradio Cesena, siamo comunque riuscite ad accedere. Di seguito, i pensieri di Laura.
Sofia Luce
Nella cornice del teatro Bonci la voce di Mariangela Gualtieri si è intrecciata nello spazio con le sinfonie degli eclettici Paolo Fresu e Uri Caine, nomi di fama mondiale della scena jazz contemporanea, distinti anche per la sperimentazione musicale.
Paolo Fresu è un noto compositore e direttore artistico, è il fondatore del Festival “Time In Jazz” che ogni anno ospita in Sardegna decine di migliaia di amanti della musica. Uri Caine è nato e cresciuto a Philadelphia, giovanissimo intraprende gli studi al pianoforte con il maestro Bernard Pfeiffer, fonte di grande ispirazione durante la sua crescita musicale. Quest’anno il Festival di Granada ha commissionato all’artista una composizione basata su una serie di dipinti di Goya.
Nella serata di mercoledì 25 ottobre, le poesie di Mariangela Gualtieri hanno assunto una funzione di mediazione in quello che, parafrasando il manifesto di Bello Mondo, è stato un dialogo a tre voci. L’alternarsi degli strumenti e dei versi di poesia ha costruito un racconto, la cui evoluzione ha saputo dare corpo alla suggestione della composizione musicale. I tre artisti hanno colto il cuore del pubblico, a conferma delle profonde impressioni di tutti il lungo applauso che li ha accompagnati dal termine dello spettacolo fino all’uscita di scena – dopo essersi già guadagnati un rientro in scena!
Insomma, non potevamo aspettarci di meglio dall’incontro di questi tre poliedrici artisti, che hanno saputo dare vita ad un progetto di spessore.
Laura
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