Per la sua 25ª edizione, la storica manifestazione dedicata al teatro e alla scuola si…

Uniradio Cesena, degnamente rappresentata da me e Sofia Luce, è andata al Teatro Bonci il 17 aprile ad assistere al concerto di Pasqua della Filarmonica Arturo Toscanini, diretta da Enrico Onofri.
Nonostante non possiamo assolutamente dirci esperte di musica colta, abbiamo deciso di aprire la mente e lasciarci intrattenere da questo concerto, lontane dalla movida che stava preparandosi all’esterno.
Le prime proposte del programma sono state la Maurerische Trauermusik (Musica Funebre Massonica) e la Sinfonia n. 25 di Wolfgang Amadeus Mozart.
Nonostante già lo stesso nome della composizione evochi atmosfere inquiete ed oscure, questa marcia solenne presenta gli inconfondibili tocchi di brio mozartiani, immediatamente riconoscibili anche ai nostri orecchi inesperti.
Il programma è stato completato dallo Stabat Mater, composto da Luigi Boccherini nel 1781.
Devo dire che questa composizione piú spirituale ed esatta mi ha coinvolto un po’ meno, anche a causa dell’assenza di un intervallo, che l’amabile coppia di anziani vicino a noi non ha mancato di lamentare.
Ciò nonostante, le voci dei due soprani e del tenore hanno impreziosito le undici sezioni della composizione, rendendola una scelta perfetta per il tema Pasquale.
Il bis non è stato concesso, probabilmente perchè la Filarmonica ‘aveva fretta di prendere il treno’, come appuntato dai nostri due stagionati compagni.
All’uscita, siamo state inevitabilmente riportate alla brulicante vita del giovedí sera, giustamente in pieno svolgimento al di fuori del Teatro Bonci: impossibile non inciampare in incontri quantomeno ‘particolari’. L’elevazione spirituale del concerto, però, era ancora attiva sui nostri sensi, garantendoci l’atarassia necessaria a cogliere questo incontro con una risata. Pensiamo che la musica colta porti proprio questo beneficio anche agli orecchi inesperti come i nostri: una sorta di pulizia della mente dai pensieri piú futili.
PS: Questo comico aneddoto che vi avrà certamente incuriosito verrà trattato in sede piú adatta.
Elena
Priva di una parte del mio manubrio, svanita misteriosamente durante il concerto, sono tornata nell’aria sospesa della mia stanza (datazione massima: anni ‘50), stranita, ma pacata. Sarà stato l’uomo dall’accento sardo, che ha detto d’aver sbattuto sulla mia bicicletta e si è allontanato di corsa, mentre il suo amico mi stringeva la mano, o la Filarmonica Arturo Toscanini. Pochi residui mnestici, persone, note e voci tenori, che roteavano imperterrite nella mia testa. Due figure che s’avvicinavano, mentre la Trauermusik incalzava alla tomba (no, è troppo). Un’anima che vagava, mentre la Sinfonia n. 25 si confondeva allo Stabat. Francesca, terza superiore, che mi chiedeva che diamine ci facessi lì, a ogni rumoroso cambio di pagina. “Francesca”, nel silenzio, “è che la Stagione 24/25 è quasi finita, e io questo accredito lo voglio usare”. “Sofia, però, ok che entri gratis, ma cosa ci scrivi, nell’articolo?”. “Vabbé, senti, c’è questa parte di violoncello, che poi-” sprazzi, luci. Milena, maestra di prima elementare, che metteva la classica su YouTube. La coppia di anziani che tira un lamento. L’applauso finale.
“Boh, Elena, a me è piaciuto.”
Sofia Luce
Buona Pasqua da Uniradio Cesena
Anche se ormai è il 22.
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