Avete letto bene il titolo e no, non è un clickbait. Per capirlo bisogna prima…

Si chiama ‘’Friday For Future’’ la mobilitazione internazionale studentesca prevista per Venerdì 15 Marzo 2019. L’obiettivo è far prendere coscienza dei cambiamenti climatici e sollecitare il mondo intero nell’adottare reali provvedimenti. Tutto è partito da Greta Thunberg, una ragazzina svedese di appena 15 anni che ha iniziato a scioperare ogni venerdì davanti al parlamento con il manifesto ‘’Skolstrejk for klimatet’’. Nel giro di poco tempo le sue proteste hanno fatto il giro del mondo e molti studenti dall’Australia all’Europa, tutti i venerdì si danno appuntamento in piazza per esprimere il loro dissenso contro l’indifferenza del sistema e dei potenti che fanno ancora poco per fermare, o per lo meno rallentare, le devastazioni imminenti.
Ma quali sono questi famigerati cambiamenti climatici che alcuni considerano un pericolo reale, mentre altri tentano di bollare come un complotto?
I “cambiamenti climatici’’ sono per definizione variazioni dei valori medi di alcuni parametri ambientali e climatici come: temperatura dell’atmosfera e degli oceani (minima, media, massima), precipitazioni, distribuzione e sviluppo di piante e animali. In passato il clima terrestre è cambiato numerose volte, alternando periodi di glaciazione a periodi di interglaciazione con un susseguirsi di raffreddamento e riscaldamento. Nel giro di poco più di un secolo, con le rivoluzioni industriali e l’utilizzo di nuove fonti energetiche come i combustibili fossili, la nostra società ha raggiunto uno sviluppo industriale e tecnologico impensabile solo fino a qualche decennio fa.
Secondo la teoria del riscaldamento globale, l’uomo attraverso le emissioni di gas serra (soprattutto di CO2 e metano) è il responsabile di gran parte del periodo di riscaldamento attuale della Terra con tutte le sue conseguenze. Secondo i dati forniti dall’ Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), la temperatura media globale della superficie della Terra e dell’oceano indicano un riscaldamento medio di 0.85 °C nel periodo 1880-2012, con il rischio futuro di raggiungere un aumento fino a 6°C. Per milioni di anni il carbonio si è accumulato nei ghiacciai o sotto terra, bloccando il suo versamento nell’atmosfera e permettendo così lo sviluppo della vita. Oggi nella società dell’oro nero, si assiste ad un’inversione di questo processo che libera grandissime quantità di carbonio nell’atmosfera aumentando l’effetto serra. Ogni anno miliardi di dollari sono spesi a causa di eventi metereologici estremi come uragani sempre più distruttivi, precipitazioni che riversano la quantità di acqua di un anno in poche ore generando alluvioni in un devastante alternarsi di ondate di caldo e gelo.
In particolare, secondo il 5° report sui cambiamenti climatici dell’ IPCC: “Il riscaldamento del sistema climatico è inequivocabile, e, dal 1950, molti dei cambiamenti osservati sono senza precedenti nei decenni e millenni passati. L’atmosfera e gli oceani si sono riscaldati, la massa di neve e ghiaccio è diminuita, il livello del mare è aumentato, e le concentrazioni di gas ad effetto serra sono aumentate”.

Dal 1992, la Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici riunisce annualmente gli Stati di tutto il mondo in apposite conferenze (Cop) per discutere dei provvedimenti da varare per ridurre l’emissione dei gas serra e limitare il riscaldamento globale sotto i 2 gradi. Ma gli accordi presi nel corso del tempo, in quanto legalmente non vincolanti, non hanno posto un reale limite obbligatorio alle emissioni di sostanze inquinanti. Proprio durante l’ultima Cop 24 in Polonia , Greta Thunberg ha parlato davanti ai potenti del mondo ritenendoli colpevoli di fare poco o nulla per salvare il futuro del pianeta, visto che le misure adottate sono risultate inefficienti ed ipocrite. Il protocollo di Kyoto e l’accordo di Parigi hanno portato ad un nulla di fatto, chiaro segnale che non stiamo ancora facendo abbastanza. La scienza e i climatologi si sono già espressi riguardo l’impatto dell’uomo sul clima. Ormai non si tratta più di decidere se questi cambiamenti ci siano o meno, visto il poco tempo che abbiamo a disposizione per limitare i danni.

La soluzione sotto gli occhi di tutti di un cambiamento generale del sistema è ostacolata dagli interessi in gioco dei potenti del mondo che non intraprenderanno mai un serio percorso di cambiamento. Purtroppo ad oggi la tendenza non si sta invertendo, anzi c’è chi continua a peggiorare la situazione con politiche scellerate. Bolsonaro in Brasile vuole definitivamente dare il colpo di grazia alla Foresta Amazzonica, il nostro polmone verde, importante per il raffreddamento del clima equatoriale. Trump schierato da sempre con le multinazionali, nega i cambiamenti climatici in atto, e cerca di deviare l’opinione pubblica portandola dalla sua parte. Ma per evitare catastrofi non possiamo permettere alle temperature di salire oltre 1,5 gradi e per questo dobbiamo diminuire del 45% le emissioni di CO2 nell’aria entro il 2030, percentuale che deve salire al 100% entro il 2050.
La natura già mostra, in misura ancora contenuta, le conseguenze dei cambiamenti climatici che sono ormai realtà quotidiana, ma l’umanità sembra cieca a tutto ciò.




È emblematico che il simbolo di questa lotta climatica sia proprio una ragazzina che non ha ancora raggiunto la maggiore età, come del resto tutta la generazione che subirà in prima persona le conseguenze più devastanti dei cambiamenti climatici. Le azioni di oggi incideranno inevitabilmente sulla vita delle generazioni future a cui spetterà giudicarci in futuro. L’uomo arrogante si ritrova inesorabilmente immerso nella natura e succube delle fragili regole alla base della vita. Abbiamo dimenticato la nostra vera natura originaria, chi siamo e da dove veniamo.
Pasquale Simone
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