Speak Low If You Speak Love: è tornato!

Per la rubrica “la musica che non ascolta nessuno”, altrimenti detta “il pop-punk e altri abomini” oggi sono qui per tenervi aggiornati sulle novità del panorama musicale del mese e allo stesso tempo per darvi nuovi spunti da ascoltare nella fredda e solitaria Cesena (cosa che spero, perché se già ascoltate questa roba di vostra spontanea volontà, ve lo dico da amica, bene non state (ma se lo fate, fatevi sentire, che possiamo ascoltarla insieme, la musica brutta migliora se condivisa, no? Forse no) ma torniamo a noi).

Oggi sono qui per narrarvi di un tizio e del suo progetto musicale il cui nuovo album uscirà il 19 Gennaio 2018, un tizio dai lunghi capelli castano ramato mossi sulle punte, nato nel 1990 in Michigan: Ryan Scott Graham. E siccome non aveva un nome abbastanza lungo, quando è arrivato il momento di scegliere quello per la sua one man band ne ha scelto uno più lungo: Speak Low If You Speak Love. E dopo “Everything but what you need” (2013, redistribuito nel 2015) è finalmente pronto a ritornare con il suo nuovo album, dal nome decisamente più corto: “Nearsighted”.

Che genere fa? “Emotional Indie Rock”.
Che sarebbe? Praticamente è pop stupido mal riuscito con delle venature di romantico e una fragranza di bufalo non indifferente (che è anche l’artwork dell’ultimo album).
Ryan Scott Graham è considerabile un’esperienza sensoriale sotto tutti i punti di vista insomma.

Un po’ mette tenerezza, ma un po’ fa piangere, letteralmente, soprattutto se alle spalle avete una vita amorosa che valica tra il disastro e il suicidio terapeutico.
Le canzoni sono tutte diverse, ma ad un orecchio profano sembreranno tutte uguali, con una chitarra alla Taylor Swift, una lunghezza che varia da 1:52 e 5:41, finali completamente arbitrari e una voce simile al bassista degli State Champs (che poi è sempre lui).
Ma fidatevi, vi entrerà nel cuore.
I temi vanno dal triste al molto triste, dalla ragazza che gli ha spezzato il cuore facendolo dormire sul suo divano in cantina dopo avergli detto che non voleva più stare con lui, a quella che l’ha lasciato senza digli che era già incinta di un altro da otto settimane.
Testi tipo “you’re too far and I’m far too jealous” o “I’m allowed to be as sad as you” ad un primo ascolto vi potranno sembrare scontati, ma quando vi troverete a canticchiarli sotto la doccia vi vedrete costretti a ricredervi.

Cosa ci sarà di nuovo nel prossimo album?
Probabilmente niente, a parte forse una componente un po’ più elettronica e dei finali fatti meglio, come sembrano anticipare i due singoli usciti in Dicembre: “Enough” e “Contrasting Colors”.
Ma siccome Ryan oltre che essere bello e simpatico può anche vantare un certo livello di sfortuna in amore, sicuramente i temi non deluderanno.

Per concludere: cosa c’è di meglio da fare il giorno della befana se non preordinare il nuovo album dell’artista di cui avete proprio oggi avuto una vera e propria epifania?
Fossi in voi mi muoverei: a quanto pare le copie del vinile in edizione super limitata stanno già finendo.

Ascoltatelo.
Voletelo.
Amatelo.

Sofia Mariani

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