Dopo tre anni, si torna a votare per le elezioni studentesche universitarie. Come di consueto…

Impossibile ridurre la questione a 600 parole, perché teorie e ipotesi a riguardo si sprecano, dal momento che vengono presi in considerazione numerosi fattori: evoluzionismo, periodo storico, area geografica, contesto culturale e religioso.
Cercando qua e là, tra articoli scientifici e non, mi sono imbattuta in una discussione molto approfondita sul tema. Riporto di seguito il commento di un utente del forum, Mahesh Sharma, non esaustivo ma comunque abbastanza riassuntivo della questione:
“Cominciamo con la teoria della ‘Scimmia acquatica‘, resa nota nel 1972 dal libro The Descent of Woman di Elaine Morgan. Secondo la studiosa, la ragione per la quale noi umani siamo diversi in parecchi aspetti cruciali dai primati nostri antenati è che, mentre loro saltellavano nella savana, o forse nelle foreste, noi dovevamo ancora emergere dall’acqua. Questo, l’ipotesi specifica, spiega perché siamo bipedi (l’acqua aiutava a supportarci), perché siamo quasi senza peli a parte le nostre teste (non c’è bisogno di protezione dal sole sott’acqua), e perché abbiamo cervelli molto più sviluppati (tutto il pesce mangiato).
Che cosa ha a che fare tutto ciò con il fatto che le donne hanno i capelli lunghi?
Nel libro La scimmia nuda, Desmond Morris ha suggerito che ‘le donne tradizionalmente hanno capelli più lunghi perché i loro antenati, le scimmie acquatiche, avevano sviluppato lunghi capelli per fornire ai loro piccoli qualcosa a cui aggrapparsi.’
Tuttavia, nell’opinione di molti antropologi, la teoria della scimmia acquatica fa appunto acqua da tutte le parti; quindi bisogna cercare la risposta in un’altra direzione.
Il tradizionale ruolo maschile dei cacciatori-raccoglitori potrebbe fornire una spiegazione. Nel periodo precedente lo sviluppo dell’agricoltura, cacciare era essenziale ai fini della sopravvivenza. Non è irragionevole ipotizzare che i capelli lunghi rappresentassero un ostacolo per i cacciatori, cadendo sugli occhi, impigliandosi tra i rami, e quindi limitando la loro abilità nell’infilzare la preda. Lo stesso vale per i guerrieri, anche se i Vichinghi, e chiunque abbia visto Braveheart, potrebbero non essere d’accordo.
I Romani erano convinti che i soldati dovessero avere i capelli corti perché una chioma fluente non andava d’accordo con l’elmo di un centurione. In tempi più recenti, all’incirca dalla Grande Guerra in avanti, i capelli corti diventano un’imposizione nei militari, nelle forze di polizia e in altri ruoli dove la disciplina è importante, in quanto mezzo fondante per il controllo e il mantenimento dell’obbedienza.
Le ragioni per le quali le donne tendono ad avere i capelli lunghi sono puramente storiche? Forse no. Capelli sani sono un distintivo segno di giovinezza e quindi, per le donne, di potenzialità riproduttive. Tenere i capelli lunghi, alcuni credono, segnalerebbe questa giovinezza a possibili compagni, aumentando le probabilità di accoppiamento.
Detto ciò, potremmo semplicemente essere stati condizionati dalla società a credere che gli uomini dovrebbero tenere i capelli corti.
La percezione che abbiamo dei capelli lunghi sugli uomini è soprattutto culturale: i Vichinghi credevano che i capelli corti fossero segno di schiavitù, ad esempio. E in Cina, dall’arrivo dei Mongoli alla Rivoluzione comunista, era norma per gli uomini avere la testa rasata e una lunga coda di capelli. E se si osservano i ritratti dei sovrani della maggior parte dei territori europei negli scorsi secoli, si trovano più capelli lunghi che corti.”
Penso che la domanda in sé abbia in realtà poco senso, perché basta spostarsi dal contesto occidentale o, rimanendo geograficamente fermi, tornare indietro di qualche secolo per vedere come la regola non abbia più una valenza così netta e generale. Ognuno di noi è un mix di brandelli di DNA sviluppatosi in migliaia e migliaia di anni, preferenze soggettive e mode determinate dal contesto socio-culturale in cui siamo inseriti, che è a sua volta immerso in quelli storicamente precedenti. Vi sembra forse possibile trovare una risposta? A me no.
Ciò però non significa che non si debba indagare e riflettere. Per questo vi lascio qualche spunto 😉
Giulia Renda
Per leggere l’articolo dello scorso mese clicca qui.
Minibiblio:
K. Stenn, Hair. A Human History, 2016.
https://en.wikipedia.org/wiki/Long_hair
http://www.academicroom.com/article/hair-and-artifice-roman-female-adornment
https://www.jstor.org/stable/590695?seq=1#page_scan_tab_contents
http://darkwing.uoregon.edu/~sugiyama/docs/LSsugiyama-buss_c09CEforrequests.pdf
http://www.perseus.tufts.edu/hopper/text?doc=Perseus%3Atext%3A1999.02.0137%3Abook%3D7%3Achapter%3D59
https://archive.org/details/jstor-310326
https://scholarship.kentlaw.iit.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=3182&context=cklawreview
Salve.
Pensieri da naturalista… Biologia evoluzionista.
Nei paesi “civili” la donna sceglie l’uomo, la donna annusa (inconsciamente per lo più) il collo maschile (ormoni/ferormoni) per corrispondenza genetica… Quando i capelli sono lunghi perlopiù sono raccolti… Quando sono sciolti solitamente estraneo (non del posto) rappresenta un’alternativa, anche una variabilità genetica..
Nicola.