Nobody likes the opening band… o forse no.

Quando si va ad un concerto non si sa mai esattamente cosa aspettarsi: a volte i musicisti sono molto bravi, a volte fanno schifo, a volte il cantante stona quanto Luke Hemmings all’arena di Verona nel 2017, mentre altre volte i pezzi sono identici a quelli dell’album proprio perché sono in playback. Potrebbe esserci gente che fa crowdsurfing, un pogo, delle fangirl impazzite oppure niente di tutto questo, fatto sta che è il mix che crea il mood della serata e condizionerà inevitabilmente la tua scelta di acquistare il nuovo album del gruppo a scatola chiusa oppure di distruggere anche il precedente.

Insomma, l’effetto che ti fa una band dal vivo è estremamente importante, e a volte è così positivo da farti comprare CD e maglietta seduta stante anche se prima che salissero sul palco non sapevi nemmeno della loro esistenza, ed è esattamente quello che mi è capitato il 17 Marzo al concerto dei Waterparks.

Mi è successo esattamente il contrario di quello che succede nel video dell’ultimo singolo di I Don’t Know How But They Found Me: Nobody Likes The Opening Band (sì, gli piacciono i titoli corti…): la band di apertura è stata fotonica.

Si sono presentati dicendo “We are Dead” e quando li ho visti non avevo la più pallida idea di chi fossero, come la maggior parte delle persone presenti, ed ho osservato le due abat-jour bianche presenti sul palco, la camicia a fiori del chitarrista e le magliette con su scritto “Romeo + Juliet” palesemente comprate a Verona degli altri membri con un misto di incertezza e perplessità.

Poi hanno iniziato a suonare.

E dopo un paio di pezzi la situazione è velocemente passata da “non sono male” a “due copie dell’album, per favore”.

Per gli amanti di “musica che non ascolta nessuno”: hanno un suono simile ai SWMRS, la voce del cantante ricorda quella di Rob Damiani dei Don Broco e un paio di pezzi ricordano molto i Cage the Elephant.

Per tutti gli altri: è alternative rock.

Cos’altro dovete sapere?

Si chiamano Dead!, vengono da Londra, sono fissati con Romeo e Giulietta (e infatti uno dei pezzi ha un giro di chitarra ispirato dalla colonna sonora del film “Romeo + Juliet”), ma quando sono andati a Verona non hanno toccato la tetta della statua di Giulietta perché a detta loro “non hanno bisogno di fortuna”, anche se io ho i miei dubbi.

Il loro primo ed unico album si chiama “The Golden Age of Not Even Trying” (giusto per rimanere in tema di titoli concisi e immediati) e se volete darvi un’ascoltata al loro singolo “The Boys ✞ The Boys” lo trovate qui.

Vi auguro di apprezzare la band di apertura del prossimo concerto a cui andrete: potreste fare nuove scoperte.

Sofia Mariani

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