Chi mi conosce sa bene che non è per niente raro che da un giorno…
Può un album di cover risultare fresco e innovativo nel panorama musicale indipendente italiano? La risposta è si, se il gruppo sono i Calibro 35, e il genere in questione è quello delle colonne sonore dei film polizieschi anni 60-70. Erano decenni in cui il panorama musicale italiano, e quindi anche la composizione di colonne sonore (un nome su tutti, Ennio Morricone), viveva un epoca d’oro probabilmente non ripetibile, così come il cinema. Basti pensare, infatti, come uno dei registi più conosciuti degli ultimi anni, Quentin Tarantino, apprezzi molto i polizieschi italiani; e come i temi musicali presenti in essi abbiano fatto presa su giovani di almeno 2 generazioni dopo.
Una buona parte del merito va chiaramente ai Calibro, che prendono questi temi e li reinterpretano magistralmente: il gruppo infatti, nato nel 2007 ad opera di Enrico Gabrielli (ex componente degli Afterhours), a livello tecnico è sicuramente uno dei migliori del panorama italiano odierno. Una brava band a suonare non è però nulla senza dei suoni degni di essa, e su questo i Calibro sono andati sul sicuro: l’aiuto del produttore Tommaso Colliva ha fatto in modo di non avere cadute di qualità lungo tutto l’album, con suoni sempre ricchi e mai banali, tanto che il suo nome è stato inserito sulla copertina dell’album come se fosse un vero e proprio quinto membro della band.
Ci troviamo, quindi, di fronte ad un album con atmosfere che spaziano dal funk al progressive alla Goblin, con brani carichi di pathos romanzesco e impatto visivo, come possono essere “Summertime Killer” o “Italia A Mano Armata”, o brani più “rilassati”, ma comunque godibilissimi, come “Indagine Su Un Cittadino Al Di Sopra Di Ogni Sospetto” o “Una Stanza Vuota”. Sono poi presenti 2 brani inediti, che si incastrano alla perfezione con il resto dell’album: basta ascoltare la trascinante “Notte In Bovisa”, che sembra fatta apposta per qualche adrenalinica scena di inseguimento in macchina.
In conclusione, qualsiasi siano le proprie passioni musicali, è molto difficile restare impassibili e freddi di fronte all’ascolto di questo album: la reazione più probabile sarà quella cercare una Beretta e una Giulia, e andare alla ricerca di qualche inseguimento notturno!
Recensione a cura di Leonardo Franceschelli
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