Manlio Calafrocampano è un artista reggae italiano con cui abbiamo scambiato quattro chiacchiere e per l’occasione ci ha illustrato il suo ultimo album: Mentalità. Attivo da anni nel panorama reggae italiano, vanta collaborazioni con artisti punti di riferimento della scena reggae italiana come i 99Posse, Roy Paci, i Sud Sound System, Brusco, Mama Marjas, Villa Ada Posse, Radici nel Cemento e Almamegretta. Tune allegre e sbarazzine caratterizzate da diverse sonorità che spaziano dal new roots melodico all’extrabeat raggamuffin con testi in italiano e dialetto riguardanti tematiche sociali e problematiche attuali.

Uniradio: ”Ciao! Grazie mille per il tempo e la disponibilità. Vorrei parlare delle tue origini musicali. Ho letto che il tuo debutto è stato in un duetto con tuo padre, anche lui musicista, ti andrebbe di raccontare qualcosa di più?”

Manlio: ”La musica è sempre stata all’interno della famiglia, mio padre è musicista e cantante, anche se per lui è rimasta una passione più che una professione. Anche altri membri della famiglia coltivano una forte passione musicale che mi è stata trasmessa fin da quando ero piccolo, grazie a molte persone tutte con gusti musicali molto diversi tra loro. ”

Uniradio: ”Data la vastità di generi musicali con cui sei cresciuto quale pensi sia quello che meglio ti rappresenta?”

Manlio: ”Come primo genere mi viene subito da pensare al reggae che incarna anche la mia filosofia perché unisce sia una parte spirituale e sia una parte di ribellione sociale. La musica reggae esprime un duplice messaggio: uno legato più a valori quali fratellanza, unione e amore verso il prossimo; l’altro più ribelle che incarna la rabbia per le sofferenze e le disuguaglianze sociali al fine di risvegliare una coscienza nelle persone.”

Uniradio:”Essendo parte di una categoria di artisti con un genere al giorno d’oggi più “di nicchia”, cosa pensi della musica commerciale?”

Manlio: ”La musica commerciale è molto veicolata in questi ultimi anni e penso sia principalmente figlia del capitalismo e della globalizzazione. Di conseguenza i testi tendono ad esprimere concetti frivoli o dannosi, specie per le nuove generazioni che credono questi siano i nuovi valori. La musica che va per le lunghe usa spesso marche famose e emargina chi è più povero e rispecchia così la società attuale.”

Uniradio: ”Già dal nome d’arte, è evidente un tuo attaccamento verso la tua terra di origine. Inoltre, alcuni testi trattano esplicitamente il tema del meridione. Hai voglia di spiegare meglio cosa vuol dire questa terra per te?”

Manlio: ”Penso sia ancora necessario parlare del meridione, a partire dall’ ascesa politica di partiti populisti e dalle politiche intolleranti verso le minoranze, da questa triste realtà politica ho tratto la mia ispirazione.
Il mio attaccamento al meridione nasce soprattutto dalla sofferenza dovuta all’emigrazione, ho vissuto solo 10 anni nel meridione (5 in Calabria e 5 a Napoli) per poi emigrare a Roma, dove ho completato il mio percorso di studi e dove sono nato artisticamente con il pezzo “Censura” nel 2009. Anche la Calabria mi ha spinto molto artisticamente, lì ho fatto la mia prima serata ufficiale e una grande spinta alla mia carriera l’ha data il successo di “Ciro Marina”, canzone dedicata alla mia città di origine calabrese. Ora che mi sono allontanato dall’Italia, vivendo a Londra posso dire di sentire molto forti le mie origini che porto nel cuore e in tutto quello che faccio.”

Uniradio: ”Concludiamo parlando del tuo nuovo album ”Mentalità”, quali messaggi vuoi trasmettere a chi ti ascolta?”

Manlio: ”Con Mentalità ho voluto ripetere delle tematiche del primo album, nonostante siano passati più di 10 anni sono fiero di essere rimasto coerente con me stesso e con il mio genere musicale, nonostante si sappia che non va di moda e non andrà mai di moda. I miei messaggi sono quelli di amore, speranza, unione e ribellione, quindi essere coerente nonostante il passare degli anni e delle mode.

Uniradio: ”Grazie mille per il tempo che ci hai dedicato!”

Per ascoltare Mentalità: https://open.spotify.com/album/2f5DR86zWE0pS7JLR7QJLi?si=v237xDosTPaeslMh6MlYNQ

Francesca Franchin

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