Ogni anno, il 15 marzo, viene celebrata la giornata nazionale del fiocchetto lilla.
Sebbene questa giornata venga celebrata in tutta Italia dal 2012, molte persone non ne hanno mai sentito parlare. E non c’è da stupirsi: la salute mentale non può certo essere un tema da prima pagina!

E allora cerchiamo di capire: cos’è, perché è nata e qual é l’auspicio di questa giornata.

La giornata nazionale del fiocchetto lilla è dedicata ai disturbi del comportamento alimentare (DCA), oggi riuniti nella categoria più ampia dei Disturbi dell’Alimentazione e della Nutrizione (DAN)
Anoressia Nervosa, Bulimia Nervosa, Binge Eating Disorder, Obesità, Picacismo, Disturbo evitante-restrittivo, Disturbo della Ruminazione, Night Eating Disorder…
Questi disturbi sono accomunati da modalità di assunzione di cibo alterate, preoccupazione per il peso e per le forme del corpo, percezione errata delle propria immagine corporea (dispercezione corporea) e pensieri ossessivi.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, un DAN, come in generale tutte le patologie e i disturbi mentali, non influenza solo uno specifico ambito della vita (come potrebbe essere l’alimentazione in questo caso specifico): la quotidianità delle persone malate e dei loro cari viene completamente sconvolta e limitata, in ogni sua sfaccettatura.

Un esempio di quanto un DAN possa tragicamente impattare la vita di chi ne soffre e di chi gli sta accanto, è quello di Stefano Tavilla, padre di una ragazza di nome Giulia, affetta da bulimia nervosa e scomparsa il 15 marzo del 2011, a 17 anni, alla vigilia del suo ingresso in un istituto di cura.
Non per caso si è scelto questo esempio: è stato proprio Stefano Tavilla a promuovere per la prima volta la giornata del fiocchetto lilla.

Oggi, questo padre è il presidente dell’Associazione Mi Nutro di Vita, associazione no profit, i cui scopi sociali sono: “divulgare e informare sui disturbi del comportamento alimentare; favorire i contatti fra associazioni di scopo similare al fine di creare una rete di collaborazione, confronto sull’argomento; favorire la libera espressione ed il dibattito sull’argomento tra individui e nelle famiglie; creare, quando possibile, attività ricreative alternative ai fenomeni o alle attività di massa che creano dipendenza o distorsione della realtà, per offrire alternative e creare consapevolezza” (per ulteriori informazioni visita il sito http://www.minutrodivita.it/page.php?50)

Il simbolo del fiocchetto lilla ha origine in America e rappresenta da più di 30 anni la lotta contro uno spettro di disturbi per via dei quali tanti giovani e giovanissimi se ne vanno in silenzio. Il colore lilla venne scelto in quanto, trattandosi di un colore molto delicato e aggraziato, riesce a veicolare la fragilità di quanti, donne e uomini, siano colpiti da un disturbo alimentare.

I dati riportati dall’Istituto Superiore di Sanità in occasione della scorsa giornata del fiocchetto lilla parlano chiaro: in carico al 65% dei Centri censiti, ci sono quasi 9.000 utenti (8.947), prevalentemente di genere femminile 90% rispetto al 10% di maschi. Il 58% degli utenti ha tra i 13 e i 25 anni, il 7% meno di 12 anni.  Rispetto alle più frequenti diagnosi, l’anoressia nervosa è rappresentata nel 36,2% dei casi, la bulimia nervosa nel 17,9% e il disturbo di binge eating nel 12,4%.
(Fonte: https://www.iss.it/primo-piano/-/asset_publisher/3f4alMwzN1Z7/content/id/6778881)

Grazie alle battaglie portate avanti dalle associazioni no-profit, da influencer che hanno trovato il coraggio di raccontare la propria esperienza e da professionisti specializzati in questi disturbi, a livello sociale e politico sono stati raggiunti alcuni piccoli ma significanti traguardi. Uno tra tutti, l’inserimento dei DAN all’interno dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). I LEA stabiliscono le prestazioni socio-sanitarie e assistenziali da attuare sul territorio nazionale, in termini di profilassi e di cura. In essi, appaiono l’elenco delle malattie rare, croniche e invalidanti per le quali è prevista l’esenzione dal ticket sanitario. Ecco perché l’enumerazione dei DCA al loro interno rappresenta un importante punto di svolta.
(Fonte: https://thepasswordunito.wordpress.com/2022/01/04/dca-lea-movimento-lilla-salute-mentale-disturbi-alimentari-cibo-rivoluzione-lotta-unione-solidarieta-senato-alzare-il-volume/)

Nonostante ciò, il lavoro ancora molto da fare è ancora tanto, a tutti i livelli: sensibilizzazione, prevenzione, sostegno, cura, riabilitazione.
È necessaria una vera e propria riforma culturale e sociale, prima ancora che politica: aldilà delle cause prettamente individuali, anche i fattori sociali rivestono un ruolo non indifferente nel determinare l’insorgenza o il mantenimento di questi disturbi.

G. G.

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