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Chi si ricorda di quel matto che in smoking e ventiquattrore voleva ballare come Biagio Antonacci?
Simone Cristicchi classe cantautore romano classe 77, in trent’anni di carriera ha vestito numerose vesti, riuscendo sempre a stupirci ed a fare arte in maniera sublime e mai banale. Riuscendo a vincere Il Festival di San Remo nel 2007 con una canzone sulla malattia mentale e alle condizioni di vita nei manicomi, mi ripeto sublime.
Quindi il successo che poco si addice ad uno come Simone che non cavalca l’onda e continua a fare arte a modo su fuggendo dalle luci della ribalta.
Lo vedremo ancora a San Remo con sporadiche apparizioni a volte come ospite a volte come concorrente lasciando sempre il segno con testi satirici(Carla Bruni) e Romantici( Abbi cura di me) che segna la sua ultima partecipazione alla Kermesse Sanremese nel 2019.
Non pubblica un disco da circa 10 anni e quindi cosa fa Simone Cristicchi oggi?
La risposta è che Simone in tutto questo tempo si è dedicato a fare il papà, il pescatore, e da un anno gira l’Italia con il suo spettacolo teatrale ‘’Franciscus il folle che parlava agli uccelli’’ di cui è autore, regista ed unico attore in scena.
Abbiamo avuto la fortuna di assistere al suo nuovo spettacolo qui a Cesena, nella solenne cornice del teatro Alessandro Bonci dove ha si è esibito in due repliche giovedì 19 e venerdì 20.
Levato il sipario nella penombra ci viene presentata la scenografia a dir poco minimalista.
Sul palco, infatti, sono presenti solo delle colonne una piccola scalinata, I colori predominanti sono il grigio ed il marrone quasi a voler indicarci la concretezza della storia che ci andrà a raccontare.
Poi entra un irriconoscibile Cristicchi vestito da Cencio, personaggio di fantasia il cantautore userà per darci uno sguardo contemporaneo al personaggio protagonista delle vicende narrate ovvero San Francesco D’assisi.
Cencio impersonificherà i sentimenti dell’uomo comune dell’epoca nei confronti di San Francesco, servendo anche a portare avanti la cronistoria della vita del santo.
Gli interventi di Cencio saranno intervallati da Simone che ci spiegherà la sua versione dei fatti aggiungendo dettagli storici e riflessioni personali su questa figura tanto discussa, in maniera non sempre in maniera imparziale ma mettendoci la faccia.
Cosa resta del cantautore in quest’opera teatrale? Simone canta, canta per tutto lo spettacolo non trasformando lo spettacolo in un musical ma canzoni che fanno che arricchiscono il discorso e completano il messaggio dell’opera.
Dopo circa 100 minuti di spettacolo traspare tutta l’ammirazione che l’autore prova per il personaggio storico affrontato e non risulta mai banale mai stucchevole trasmette bene i suoi sentimenti per il Santo e non stanca mai lo spettatore.
Si lascia il teatro con la sensazione di aver assistito a qualcosa di speciale, di unico.
Si torna a casa con il sorriso sulle labbra e si chiudono gli occhi con la speranza di poter tornare ad assistere ad uno spettacolo così semplice nella forma ma così potente nel significato, proprio come i testi del Cantautore romano.
Noi della radio vi invitiamo cercare le date sul sito e di andare a vedere questo spettacolo che girerà per i teatri italiani per un altro anno.
Per uniradiocesena è tutto.
Francesco
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