“Ero più contento di sapere che era buttana che mezzo masculu”(Salvatore, padre di Angela) Siamo…

Ebbene sì!
Il Natale è ormai imminente, e non fa eccezione l’anno nuovo.
È risaputo da tempi remoti e polverosi che nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. Infatti mentre il capitolo 2017 è ormai moribondo e in fin di vita, allo stesso tempo si percepiscono a pelle vibrazioni che profumano di nuovo.
E non mi astengo dal ricordare che quando finiranno le famigerate “vacanze” natalizie, inizierà una spassosissima… sessione d’esame!
Ed è proprio da questo punto dolente che prende vita il mio semplice consiglio di lettura.
Ho pensato che in un periodo (finalmente nuovo o nuovamente finito) così frenetico e stressante per vari aspetti, l’ideale fosse un libro “leggero”, che permetta di evadere magicamente per qualche ora.
Non è un romanzo rosa, ma alquanto variopinto.
C’è una vecchia libreria e qui, tra stanze in penombra, i libri hanno davvero un’anima e, quasi godessero di vita propria, sanno farsi scegliere dal lettore giusto al momento giusto.
Jasmine in fuga da Los Angeles e da un ex marito che le ha spezzato il cuore, non si aspetta certo che saranno Shakespeare ed Edgar Allan Poe a svelarle a poco a poco i segreti del mestiere. E come potrà resistere alle suadenti parole di Neruda, deciso, a quanto pare, a spingerla tra le braccia di un affascinante sconosciuto?
Un libro che parla di libri, già a prescindere merita. Se poi è capace di trascinarti nelle ambientazioni e nelle emozioni dei personaggi, ancora di più. No, non è un classico, non è famoso, e nemmeno destinato ad un pubblico “altamente intellettuale”. È una semplice storia che ti permette di arieggiare il cervello (spesso ardua impresa aggiungerei).
E in più c’è anche un pizzico di magia, cari Babbani cosa volete di più?
Quindi coraggio, abbandonate la nave sicura dei vostri pregiudizi e, visto che siamo a Natale ormai,
“prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore”
Italo Calvino.
Evelyn De Giorgi
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