Emilia Romagna Teatro Fondazione, in collaborazione con Aidoru e UniRadio, organizzeranno per tutto il 2020 incursioni artistiche sparse per Cesena. Gli interventi, identificati come “blitz”, saranno tante esperienze diversificate: dalle incursioni a sorpresa, “Occhio al blitz!”, agli appuntamenti informali con gli artisti, “Meeting blitz”; dai “Radio blitz” (a cura di UniRadio Cesena), incursioni nelle frequenze radio di Volume con parti di spettacolo, interviste, colonne sonore; ai ”Kreader blitz”, registrazioni di racconti, fiabe o aneddoti donati dagli artisti, che andranno ad aggiungersi alla raccolta di podcast libera e pubblica di Kreader – Keystory to tell. Gratuitamente, presso Volume, il punto ristoro del nuovo Campus di Cesena, ci saranno diverse possibilità d’interazione e di incontro con attrici e attori che saranno in scena al Teatro Bonci, in una sorta di scena diffusa e partecipata. Un progetto che entra letteralmente nella quotidianetà degli studenti è ”Case blitz”, aperto a chiunque desideri mettere a disposizione la propria casa per la comunità studentesca in una serata informale con artisti del mondo dello spettacolo. Domande, chiacchiere e curiosità, in un intimo convivio pensato per colmare la distanza tra il teatro e le giovani generazioni.
Sicuramente, un’opportunità per tutta la comunità studentesca, di vivere le diverse dimensioni del teatro, in un luogo inconsueto che diventa spazio di cultura e spettacolo, in modo non convenzionale.

In occasione de “La commedia della vanità”, abbiamo avuto l’onore di avere in studio attori del calibro di Michele Dell’Utri, Simone Francia e Diana Manea, insieme ad alcune giovani attrici ex allieve della scuola di teatro ERT: Brigida Cesareo, Nicoletta Nobile, Martina Tinnirello, Cristiana Tramparulo e Giulia Trivero.

La commedia delle Vanità

Uniradio: <<Facciamo un brainstorming di riscaldamento; come pensate si possa risolvere il problema dell’omologazione e della massificazione? È un argomento molto vicino al tema della commedia: oggi, la società è piena di smartphone che riducono la persona ad un profilo e ne svuotano per certi versi l’identità reale, perciò come risolvereste questo lato negativo della vita nell’era dei social network? >>
Nicoletta: <<Ne “La commedia della vanità” le persone vengono private di ciò che consente loro di riconoscersi: gli specchi. Un’idea che può spingere una persona ad uscire dal proprio mondo è sicuramente il teatro! Incontrarsi, parlare e renderci conto che possiamo interagire al di fuori di questi sistemi che appiattiscono le relazioni. >>
Cristiana: <<Anche solo interrogarci su queste forme di autorappresentazione può costituire una soluzione. >>


Uniradio: <<Quando qualcuno perde la propria identità e la propria possibilità di autocelebrarsi, qual è il motivo che spinge una persona ad agire? >>


Michele: <<Sicuramente, una questione che emerge fortemente nella commedia e che ci ha consentito di aprire un dialogo anche con degli spettatori, o probabili tali, incontrati a ridosso della presentazione dello spettacolo, è: cosa succede quando viene tolta la possibilità di rappresentarsi? Quello che è emerso da alcuni incontri a cui abbiamo partecipato è che l’istinto alla rappresentazione è naturale, senza il quale apprenderemmo pressoché niente. È un istinto biologico fondamentale per l’essere umano e per la società. Inoltre, quest’istinto può essere utilizzato da sistemi, come i social network, che possono organizzare il modo in cui puoi rappresentarti. A questo punto è necessario chiedersi: come ci si vuole rappresentare? Come ci si può fare un’idea della realtà in cui si vive, se essa è molto semplificata da uno strumento come il social? Questo per dire che tutto ciò che sembra essere semplice nasconde il tranello della manipolazione. La realtà è complessa e allora invito a cercare la complessità, anche nel senso di originale e diverso, non qualcosa di vicino e familiare. Tutto ciò fa parte dello stesso istinto che ci spinge ad andare a teatro o fare radio, andare alla scoperta perciò di realtà che non siano le nostre. >>

Uniradio:<<Ci raccontate un piccolo aneddoto sulla commedia o sulle prove?>>

Cristiana:<< Durante lo spettacolo, c’è una scena in cui sono presenti una vecchietta interpretata da me, Francie, e un’altra donna, Marie. Durante questa scena le due si passano uno specchio. >>

Elena:<<Il titolo del secondo atto della commedia è “la ronda dello specchio”, infatti il fulcro della narrazione del secondo atto è lo specchio che passa di mano in mano tra i personaggi. >>

Cristiana:<<Una volta preso lo specchio lo metto nel cassetto di una madia e, quando lo sto per riprendere, lo specchio vola in platea.>>
Elena:<< Lo specchio si perde, quindi la ronda dello specchio si interrompe.>>

Uniradio: <<Chi era in platea, come ha reagito? >>
Elena:<<Non si sa che fine abbia fatto quello specchio, comunque l’abbiamo sostituito. >>
Simone:<<La vanità del pubblico ci ha portato via uno specchio. >>


“La commedia della vanità” sarà in scena fino al 12 gennaio al teatro Bonci, ventitré attori guidati da Claudio Longhi per proporre al pubblico italiano il grande autore premio Nobel Elias Canetti attraverso una delle sue opere più attuali.

http://www.aidoru.org/productions-blitz.html

Matteo Sedile

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