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La recensione di oggi è centrata su uno degli album più importanti degli anni ‘60 che ha venduto più di un milione di copie in soli 40 giorni: Cheap Thrills, di Janis Joplin e dei Big Brother and the Holding Company. La copertina di Cheap Thrills, secondo album in studio della cantante texana, ha alle spalle una delle storie più affascinanti del mondo della musica. Il protagonista è Robert Crumb, conosciuto in ambito rock proprio per quell’unica cover. Ma a pochi giorni dall’uscita dell’album, la Columbia Records in un rigurgito di tradizionalismo benpensante boccia la copertina; una foto considerata scandalosa che vede tutti i componenti del gruppo nudi distesi sopra un letto. È a questo punto che entra in scena il disegnatore: Janis Joplin, sua fan dichiarata, chiama Robert Crumb commissionandogli la cover. Come è ben noto, i modi di fare di Janis non erano molto convenzionali e conformisti; infatti, la cantante diede una sola notte a Robert Crumb per progettare e disegnare la copertina.
Così il fumettista, per accontentare la Joplin, assunse una dose di LSD e si mise al lavoro per una notte intera. Ora, oltre al maestoso talento artistico, risulta facile comprendere il perché di quel disegno, psichedelico e lisergico. Inizialmente, l’opera iconografica era destinata a ricoprire il retro dell’album; sul fronte, infatti, sarebbe dovuta esserci una foto della Joplin, ma la cantante, alla vista di quel disegno fece di tutto per convincere la casa discografica a far apparire sulla parte anteriore dell’album quel disegno dai colori accesi e delle tematiche freak. Robert Crumb, come si è detto, lavorò tutta la notte buttando giù schizzi e idee, una delle quali- poi scartata ma che gli rubò un bel po’ di tempo-, vedeva una foto del gruppo in concerto dove i corpi dei musicisti erano sostituiti da disegni.
Essendo stata pensata per il retrocopertina dove hanno sede i crediti e i titoli dei brani, Robert Crumb inventò delle vignette irregolari e caricaturali che riproducevano visivamente i brani e i musicisti. Al centro della cover, si può notare una goffa Janis Joplin che trascina sotto al sole una palla carceraria (Ball and Chain). Pieces of my heart è ironicamente raffigurata con un affamato personaggio con coltello e forchetta che si appresta a divorare il pezzo di cuore nel suo piatto. Il chitarrista James Gurley è raffigurato come una sorta di angelo ciclopico con un solo occhio nel mezzo della fronte. In quelle vignette acide ci sono anche gli omaggi al pubblico del Fillmore, il teatro rock di San Francisco per antonomasia e al Barney’s Beanery, il pub dove si ritrovavano Janis Joplin e compagnia.
Naturalmente, quando c’è di mezzo Janis Joplin, non mancano anche i suoi interventi e le sue richieste; infatti la cantante ha condizionato in parte il lavoro del geniale vignettista, chiedendo espressamente che in un angolo della cover venisse riprodotto il logo degli Hells Angels di San Francisco per omaggiare gli amici motociclisti. A sua volta, l’eccentrica copertina influenzò la casa discografica che si vide costretta a modificare il titolo originale dell’album “Sex, Dope and Cheap Thrills”, eliminando il sesso e la droga.
La furba Columbia CBS pagò a Robert Crumb la somma di 600 dollari, e nemmeno un centesimo delle vendite milionari finì nelle tasche dell’artista, il quale non aveva un reale accredito sui diritti d’autore. Il disegno originale consegnato alla Columbia non fu mai restituito e scomparve misteriosamente nel nulla per decine d’anni, smarrito, si diceva, nei meandri dei magazzini della casa discografica. Riapparì, magicamente, poco prima del 2000 in un’asta di Sotheby’s dove fu venduto a un ignoto collezionista per una cifra stratosferica all’insaputa del suo autore.
Nonostante l’oltraggio perpetrato dalla Columbia, Robert Crumb non limitò la sua attività di cover artist a quell’unica benché straordinaria copertina ma accettò, per amicizia con la Joplin, di disegnare un piccolo logo per il suo disco successivo “I Got Dem Ol’Kozmic Blues Again Mama. Crumb ha proseguito la sua carriera diventando un punto di riferimento assoluto per i giovani cartoonist di tutto il mondo: oggi è considerato come uno dei più importanti artisti del fumetto e delle strips specialmente nell’ambito freak e hippie del periodo anni sessanta ed è stato pubblicato sulle più importanti riviste a fumetti mondiali (in Italia
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da Milano Libri e su Linus, Fallo!, Re Nudo e Stampa Alternativa). La copertina di Cheap Thrills resta l’unico esempio di cover art realizzato da Crumb, ma non è poco se la rivista Rolling Stone classifica la cover al 9° posto tra le cento copertine di album più belle di sempre.
Caterina Mancuso
Thanks to: Maurizio Pupi Bracali
non è l’unico esempio di covert art disegnata da Crunb, ne ha fatte almeno una dozzina