Questa rubrica si propone di essere un fantastico modo per fare ordine, un faro alle…

1.
Capitolo I
2.
Capitolo II
3.
Capitolo III
4.
Capitolo IV
5.
Capitolo V
6.
Capitolo VI
7.
Capitolo VII
10.
Capitolo IX
11.
Capitolo X
12.
Capitolo XI
13.
Capitolo XII
14.
Capitolo XIII
15.
Capitolo XIV
Questa rubrica si propone di essere un fantastico modo per fare ordine, un faro alle mareggiate che l’umore manda, in pieno stile Uniradio Cesena.
Eccoci tornati con una nuova stagione di poesie, la pubblicazione sarà sempre il mercoledì con cadenza bisettimanale, buona lettura!
Primavera
Vorrei andare con vestiti leggeri
per i campi le discendenti vie
a malapena sopportando la luce;
allora cecarla.
Anch’io bendata ma senza nodi
come nei giri dei giochi d’infanzia,
a quel punto allungare una mano
nel chiasso era come vedere.
Ma ora non vibra nemmeno il vento
il buio è buio vuoto di suoni;
quindi sapere che non esistono metafore
scaduto anche il tempo delle sinestesie.
Coraggioso sarebbe protendere il mio braccio
sapendo il tuo ben ancorato all’omero
ma di un’altra città perfino un altro tempo,
lo muoverai distratto in un gesto consueto
che pochi capiranno perché io sola so.
Giungermi poi il dopo della pelle,
qualche cosa lontana.
Chiara Acri
Mal di stomaco
Mi hai spezzato il cuore
nella più silenziosa delle maniere
me lo hai reso così col tempo,
passo a passo,
come stacchi i petali alle rose
Non me lo sento a pezzi,
quanto me lo sento rimpicciolito
lo sento stringersi
e ad ogni morsa,
la testa mi gira
e lo stomaco colpisce.
Mi hai spezzata nella più gentile delle maniere
senza gesti intenzionali
senza gesti brutali
Ed è forse la gentilezza
dalla cui ora mi viene da scappare.
Ioana Schroder
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