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Il 25 aprile è la Festa della Liberazione, in cui si ricorda la fine dell’occupazione nazista e la definitiva caduta del regime fascista. In tutta Italia le iniziative per ricordare questo giorno sono numerose, ma c’è un luogo dove questo giorno è particolarmente sentito: la città di Bologna, e in particolare modo la lunga e stretta via del Pratello.

Negli anni Trenta, era il punto di arrivo delle persone provenienti dalle campagne o da altre città, e per questo offrì spesso rifugio, tra i suoi stretti portici, ai perseguitati dal regime durante la Resistenza.

Oggi la via è stata inglobata nella città, ma nel corso del tempo ha continuato ad accogliere persone molto diverse fra loro, infatti, ogni anno il 25 aprile assume il significato più ampio di lotta alle disuguaglianze e alle discriminazioni di ogni genere e sorta, trasformandosi in una vera e propria festa collettiva che coinvolge e accoglie tutti: dai più anziani residenti che sia affacciano alla finestra per sentire la musica, agli studenti fuorisede, dalle famiglie fino ai gestori dei locali della via.

Quest’anno, come ogni anno, si è svolto il corteo, occasione per commemorare l’Italia libera e per esprimere a gran voce l’avversione a qualsiasi forma di guerra. Infatti, mai come quest’anno i megafoni pronunciavano parole di dissenso verso la violenza e la distruzione praticata attraverso la guerra tra Russia e Ucraina. Il 25 aprile è stata l’occasione per ribadire il diritto e il dovere alla pace ma anche il diritto a vivere una vita degna, ormai davvero difficile per causa degli aumenti dei costi di tutti i beni di prima necessità.

Così, il significato di questo 25 aprile a Bologna è diventato più grande che un’occasione per ricordare cosa siano state la Liberazione e la Resistenza: è stato uno spazio di critica al presente e di espressione della necessità di resistere anche oggi alle sfide contemporanee.

Noemi Lazzari
Maria Rafaschieri

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